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Il ragazzo che si laurea con 110, ma vuole la lode e fa ricorso

Dottore in scienze filosofiche con il massimo dei voti all'Università Statale di Milano. 110 su 110, ma senza lode. Per questo un giovane laureato ha deciso di presentare un ricorso, prima interno all'ateneo e poi al tribunale amministrativo regionale (Tar) della Lombardia. In tutte e due le occasioni, però, la sua richiesta è stata bocciata. Il motivo? La lode non è un "diritto", nemmeno con un'ottima tesi e un percorso di studi ineccepibile. La lode resta "un'eccezione" ed è a discrezione della commissione esaminatrice. Parla chiaro la sentenza del Tar della Lombardia che ha respinto il ricorso del ragazzo laureato nel 2022. Dopo il rigetto interno del rettore della Statale, anche il Tar ha quindi bocciato la richiesta di lode.


Il laureato rimproverava tra l'altro alla commissione un "difetto di motivazione" del verbale, in quanto "privo di giustificazioni in ordine alla mancata attribuzione della lode". L'ex studente ha sostenuto di aver soddisfatto "tutti i parametri" su carriera accademica, tesi e discussione finale e che gli "eventuali errori ortografici e grammaticali presenti nel lavoro non avrebbero dovuto essere considerati, in quanto affetto da dislessia, discalculia e disortografia certificate".


"Una eccellente carriera accademica, una brillante tesi e una encomiabile discussione sono le condizioni per il conseguimento di una votazione massima di 110 su 110 - hanno ricordato i giudici del Tar -, ma non possono essere considerate il lasciapassare per l'attribuzione della lode", che è invece "un riconoscimento a carattere premiale, che la norma espressamente qualifica come 'eventuale'". E la decisione dei docenti di non assegnarla "non deve essere motivata", ha concluso il Tar dando ragione alla Statale di Milano.



Fonte: Today storie

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