Bella raga e bentornati in un nuovo appuntamento con le Vibes Musicali di RWO. Oggi parliamo di un artista rap classe 93', Matteo Professione in arte Ernia, una delle penne più belle del panorama Hip-hop italiano.
La carriera rap di Matteo inizia dall'infanzia quando insieme all'amico e collega rapper Tedua entra nella famiglia di Bonola, tra rime e metriche si ritaglia il suo spazio fino alla formazione di un gruppo chiamato Troupè D'Elite che non ebbe vita lunga, nel 2014 infatti il gruppo si sciolse ed Ernia avvio la sua carriera da solista.
Dopo aver viaggiato tanto, studiato prima lingue moderne e poi letteratura straniera è pronto ad esordire col suo primo Album Come uccidere un usignolo pubblicato nel 2017, il cui titolo si ispirava al Buio altre la siepe di Harper Lee. L'album fu accolto positivamente dalla critica ed ebbe un successo enorme. Questo anche grazie ad alcune tracce che ancora oggi vengono ascoltate e prese come esempio come Bella.
Ma andiamo avanti nella carriera di Matteo Professione che pubblicherà altri 3 album fino ad oggi:
68
Gemelli
Io non ho paura
L'album più fortunato senza ombra di dubbio è Gemelli, che attualmente vanta 4 dischi di platino trascinato dalla Hit superclassico che è stata al comando delle classifiche per settimane.
Ma oggi vi parliamo di una traccia molto intima di Matteo, quella contenuta nel suo ultimo album io non ho paura e il pezzo in questione è buonanotte.
Buonanotte esce da un disco completo, un concept album che riesce a colpire tutte le paure di una generazione, tra ansie sociali e prospettive di futuro che mancano. E la canzone in questione parla della paura di affrontare un aborto.
Vogliamo sottolineare che buonanotte non è un pezzo nè pro nè contro l'aborto ma solamente uno storytelling del flusso di coscienza dell'artista che dopo questo evento lo ha segnato nel bene o nel male. È una bellissima lettera a un bambino mai nato ed Ernia ha scritto una bellissima poesia mettendo se stesso tra quelle righe riuscendo a descrivere un emozione.
C'è chi nei figli cerca un suo completamento
È come cercare fuori ciò che non trova al di dentro
Non fraintendermi, non voglio finir solo ma nemmeno
Trovarmi a un certo punto dire, "Amo perché devo"
Mi hai dato un bel mal di testa
La paura di sbagliare sai, paralizza la scelta
Perdonami davvero, ma se abbiamo preso questa
È stato anche per non doverci ritrovare ostaggi della stessa
Avere un figlio è senza dubbio una responsabilità enorme e l'artista si sente paralizzato ripensando alla scelta che hanno preso dettata dalle paure e dalle circostanze, come quella di crescere un figlio quando non si è pronti ad affrontare la paternità.
Certe notti invento storie da dire
Per distrarla, perché mamma ha certi crolli d'umore
Se dovessi ritrovarmi a prendere una decisione
Lo terrei perché non vorrei rivederla soffrire
Ma quando dormo puoi parlarmi dei sogni
Chiudermi di noi se hai dei dubbi irrisolti
Ti dirò di ciò che è stato e che sarà
Ora fai la buonanotte, dormi nei pensieri di papà
Le ultime righe prima dell'ultimo ritornello sono le più intime. Il dover affrontare le ripercussioni e i traumi della scelta di non portare avanti la gravidanza che possono portare a dei crolli col nostro protagonista che cerca di tirare su il morale alla donna.
Ragazzi grazie di aver letto questo pensiero su questa bella canzone di uno degli artisti italiani col miglior storytelling. Se non la conoscevate e siete curiosi, ascoltatela, con un paio di fazzoletti. Io vi saluto e ci sentiamo alla prossima.
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