Era il 19 maggio 1956 e arriva l'autostrada del Sol, miracolo che unisce il nord e il sud
- Redazione
- 19 mag
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Il 19 maggio 1956 venne posata la prima pietra dell'Autostrada del Sole e nessuna opera pubblica ha unito l'Italia, cosi come ha fatto l'Autostrada del sole, lunga quasi 760 chilometri e che attraversa 6 regioni collegando nord e sud.
La costruzione dell'Autostrada pose l'Italia all'attenzione di tutt il mondo e fu fondamentale per il boom economico degli anni 60.
Il 4 ottobre 1964, al Casello di Firenze il presidente del consiglio Aldo Moro, inaugurò in diretta televisiva l'ultimo tratto dell'Autostrada definendola: "Un'impresa geniale, per il cui successo sono state impiegate con straordinario risultato le grandi risorse della scienza, della tecnica, del lavoro, della genialità creatrice del popolo italiano"
L'autostrada fu una grande opera, anche se non era la prima autostrada italiana, in quanto la Milano-Laghi, risaliva agli anni 20, ma quella del Sole creava l'unità d'Italia stradale riducendo i tempi dell'automobile e dei camion ed infatti, prima della sua costruzione per andare da Milano a Napoli erano necessari circa 2 giorni di viaggio.
All'inizio degli anni 50, l'Autosole era stata inserita nel piano nazionale di adeguamento delle strade, e le principali industrie italiane, ovvero; Fiat, Agip, Pirelli e Italcementi avevano preparato un primo studio di fattibilità ma l'impresa si rivelò difficile dal punto di vista politico in quanto il Parlamento si divise per mesi e cosi, i Partiti di Sinistra accusarono il Governo di aver sottratto risorse alle ferrovie e alle strade nazionali e li accusarono di essere al "servizio della Fiat".
Lo Stato, non aveva le risorse economiche necessarie e in Europa mancavano dei punti di riferimento a cui ispirarsi e molti ebbero dei dubbi anche sulla redditività dell'opera, considerando il fatto che in quel periodo in Italia circolavano meno di due milioni di veicoli.
Il progetto fu voluto dai Governi Democristiani in carica presentato in tempo record consentendo in questo modo un rapido avvio dei lavori e cosi, l'IRI che è l'ente incaricato della rinascita del sistema industriale italiano, fondò la Società Autostrade S.P.A., dotandola di un piccolo capitale pubblico.
Nel libro "La strada dritta di Francesco Pinto, viene raccontato che il Presidente dell'Iri, Aldo Fascetti si mise alla ricerca di un uomo capace di portare a termine un'impresa, cioè costruire il più grande monumento del Paese non per i morti, ma per i vivi, questo uomo lo trovò, un ingegnere piemontese ovvero; Fedele Cova, principale artefice dell'Autosole.
Cova, si recò negli Stati Uniti per studiare le Highway americane e cercare dei finanziatori e durante il viaggio di ritorno nel tranatlantico tracciò la bozza del progetto definitivo che rimase segreto per evitare condizionamenti e cosi vennero sperimentate tecnologie e vennero adottati nuovi sistemi di costruzione dei viadotti e divise il percorso in piccoli lotti di pochi chilometri affidando i lavori di costruzione alla procedura dell'appalto e nel 1958 il Presidente del consiglio Amintore Fanfani tagliò il nostro del tratto Milano-Parma e la prima macchina a varcare il casello di Milano fu una Fiat Millecento.
Nel mentre, temendo che il progetto potesse fermarsi a causa della mancanza di fondi, Cova fece iniziare i lavori anche al Sud dove nel 1959 venne inaugurato il tratto Napoli-Capua, ma fu il tracciato tra Bologna e Firenze a rivelarsi la sfida più complicata.
Per realizzare la serie di viadotti tra Sasso Marconi e Barberino del Mugello e vennero issate impalcature di ferro alte oltre 100 metri e gli 85 km di strada tra Emilia e Toscana vennero ultimate nel 1960 e poi fu la volta di Roma-Napoli che venne inaugurata nel 1962.
L'Iri acquisiva sempre più terreni e faceva eseguire i lavori tramite appalto e gestiva i singoli tratti tramite il pedaggio.

Il costo finale ammontò a 270 miliardi di lire e lo Stato ne finanziò il 36% e l'opera ebbe anche costi altissimi in termini di vite umane in quanto 160 operai morirono e davanti la chiesa eretta all'uscita di Firenze c'è una lapide che li ricorda.
Per realizzare i 700 km di strada con ponti, viadotti e gallerie bastarono 8 anni di lavori e l'Autosole venne conclusa addirittura in anticipo, tre mesi prima e lo stesso Cova in un'intervista disse:
"Il segno del cambiamento si ebbe nel 1964. Prima mi avevano lasciato tranquillo, forse perché non credevano nelle autostrade, forse perché non si erano neppure accorti di quello che stava accedendo. Ma con la fine dell'Autosole cominciarono gli appetiti, le interferenze. Prima quello che contava fare le strade, farle bene ed in fretta. Poi contarono altre cose; l'assegnazione degli appalti, le quote da spartire , la scelta elettorale dei tracciati, i clienti da far assumere e sistemare"
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